Ambrogio Bonfanti nato a Carnate, in provincia di Milano il 16 febbraio 1951.
Dalle sue parole: ‹‹Presto la pittura divenne una pratica continua ogni volta che era possibile. Insieme alla pittura crebbe l’interesse conoscitivo che spaziava in ogni campo, con prevalenza
verso la scienza naturale (botanica, mineralogia), la filosofia, la psicologia, ecc. L’interesse per la pittura, unitamente all’incontro coi fondamenti scientifico-spirituali dati
dall’Antroposofia, mi portò ad iniziare uno studio all’estero. Sono stato a Stoccarda presso la Christengemeinschaft, e poi a Dornach, dove ho completato lo studio di pittura frequentando la
scuola di Beppe Assenza. Oltre agli esercizi proposti dalla scuola mi interessai all’esperienza della linea; sia come mezzo espressivo, sia come archetipo di un movimento; considerando anche lo
SPAZIO entro cui è collocato l’elemento lineare. A questo studio ero stato stimolato dal libro di Kandinsky: “Punto, linea e superficie”. Al ritorno in Italia mi sono più volte trasferito
(Conegliano, Valle d’Aosta, Biella), proponendo ovunque corsi di pittura. Fu in Valle d’Aosta che ebbi la necessità di condensare gli studi e le mie esperienze col colore. Mentre affrontavo i
diversi argomenti, divenne chiara una traccia, un filo conduttore, tutto si stava coordinando in modo inaspettato. Emerse così un quadro comprensivo sulla conoscenza del colore; e mi fu chiaro
che poteva nascere un libro sul colore››.