Massimo Daido Strumia (Torino 1950-2010). È stato allievo di Taisen Deshimaru rōshi – Patriarca dello Zen Sōtō in Europa – e ha fondato il primo dōjō zen in Italia col sostegno e
la collaborazione di François-Albert Sōji Enku Viallet. Diventa quindi discepolo di Kōshō Uchiyama rōshi. Nel 1980 viene ordinato monaco da Kōshō Watanabe rōshi, successore di Kōshō Uchiyama
rōshi. Per i sette anni successivi pratica e studia sotto la sua guida ad Antai-ji, e quindi nei Senmon Sodo – i seminari di formazione religiosa dell’Ordine Zen Sōtō – in due tra i più
importanti monasteri della Tradizione Sōtō, Eihei-ji e Zuiō-ji, completando così il proprio iter sacerdotale.
Rientrato in Italia nel 1987 con la qualifica di Kōkusai Fukyoshi (missionario buddhista incaricato dell’Insegnamento fuori dal Giappone, fonda a Torino, sua città natale, l’“Enku Dōjō” e
l’Associazione per lo Studio e la pratica del Buddhismo Zen secondo l’Insegnamento di Eihei Dōgen Zenji, “Il Cerchio Vuoto”, e ne è stato guida spirituale fino al 2010, anno della sua
morte.
Membro fondatore del Comitato Interfedi del Comune di Torino, costituito in occasione dei Giochi Olimpici Invernali Torino 2006, in qualità di rappresentante dell’Unione Buddhista Italiana ha
contribuito allo sviluppo del dialogo interreligioso in Italia.